Intervista a Paola Donadini tratta dal libro Grazia e Mistero

Parliamo degli Angeli, cui Rita si riferisce spesso. Perché sono così importanti?

«Sappiamo che Rita è la figlia spirituale di Padre Pio e che quando aveva 16 anni è stata accompagnata a incontrarlo. È stato lui a predirle, mettendole le mani sulla testa: “Tu continuerai la mia opera”. Qui vogliamo riportare la memoria del lettore all’affinità̀ tra il santo e gli angeli e tra gli angeli e Rita. Entrambi parlano, vedono, sono a contatto con gli esseri di luce. Primo fra tutti San Michele Arcangelo che pare il trait d’union nelle loro esistenze. Fin da giovanissimi entrambi sono stati visitati da San Michele Arcangelo. Padre Pio ha avuto una visione dell’arcangelo Michele all’età di 15 anni in cui si presentò a lui come supremo condottiero delle schiere celesti che lottano contro il male e lotteranno fino alla fine dei tempi. Rita, invece, dopo la morte del padre per un tu- more cerebrale, sogna l’Arcangelo Michele che giunge a lei trasportato da un’enorme onda del mare e le indica di por- tarsi le mani al petto proprio nel punto in cui in quei giorni le era cresciuta una cisti che la stava molto preoccupando. Il frate di Pietrelcina era visto in bilocazione ovunque. Rita ha lo stesso dono. L’indomani segue l’indicazione angelica e la cisti scompare. Padre Pio aveva fatto mettere su una torretta sul tetto della “Casa sollievo dalla sofferenza” un mosaico raffigurante l’Arcangelo con una scritta in latino “San Michele visita i malati”. È evidente l’intento di chiedere la protezione dei malati e di tutto il personale sanitario che se ne occupava (sono tutti fatti conosciuti e scritti nelle biografie del santo frate). Inoltre chiedeva una guarigione corporale per giungere a quella spirituale. Faceva curare i corpi malati per arrivare all’anima. Rita lo ripete di continuo. Il suo sforzo è aiutare le persone sofferenti nel corpo per riportarle a Dio. Padre Pio aveva un grande ospedale e il sogno di Rita è la collaborazione con i medici dentro un grande ospedale. La similitudine continua e prende corpo quando, molti anni dopo, Don Bruno, parroco a Erba, va a conoscere Rita a Tavullia. Ne rimane molto colpito. Incontra una donna con un’intensa devozione a due figure che lui stesso celebra con i suoi devoti: Il gruppo di preghiera di Padre Pio e quello di San Michele Arcangelo. La invita nella sua parrocchia di Erba (Como) per curare i malati. Rita vi si è recata, solo per un periodo, ogni 15 giorni. Arriviamo così all’estate del 2011 (sabato 9 luglio). Rita suggerisce ai pazienti di andare a recitare il rosario sotto la croce del Monte della Croce. È in legno e sorge su un monticello a 200 metri da dove opera Rita. È stata posta lì nel 2000 a ricordo di un’antica chiesa. Così verso sera vi si recano in molti. Durante il rosario, in marcia verso la croce, appare un curioso fenomeno: il sole inizia a pulsare, al centro appare una palla blu dai contorni rosa. Poi si stacca e va sopra il sole assumendo una strana forma, quindi scende sotto il sole e va a posarsi ai piedi della croce trasformandosi in spada. Da ultimo sale all’altezza della co- rona di spine (tutti i fatti sono documentati da video e testimonianze precise). Sempre nell’estate 2011 un padre del Santuario di Monte Sant’Angelo, porta a Don Bruno la spada del Santo conservata dal 1977 nella bacheca perché una de- vota ne aveva regalata una copia. Da quel momento la spada era diventata una reliquia itinerante. Don Bruno chiede e gli viene concesso di trattenerla per un po’ e la porta da Rita il 19 agosto 2011 per benedire chi lo desidera alla fine della messa attraverso una sorta d’investitura. Guardando attentamente non possiamo non notare la somiglianza nell’elsa delle due spade, la reliquia e l’immagine apparsa. Sono identiche. Nel dicembre dello stesso anno manca Luca, figlio maggiore di Rita. Dopo una difficile e dolorosissima breve pausa, Rita riprende a curare le persone. È stata trafitta dritta al cuore, ma non si ferma. Continua la sua lotta contro il Male e la malattia. Ora anche Luca è un angelo al suo fianco.»

Dopo questa necessaria premessa veniamo al rapporto con gli Angeli in generale.

«Rita parla spesso degli Angeli. Viene da chiedersi dove sono. Ci spiega: “Vicino a me ce ne sono quattro, uno gioioso, uno più serio, un altro, a volte, duro. Uno non parla mai. Dallo scorso anno se ne sono aggiunti altri tre. Mi accompagnano sempre. Sono loro che suggeriscono se una persona mente o dice la verità”. Racconta che gli Angeli sono ovunque, vivono con noi, sono tanti, oltre all’Angelo custode che è con noi dalla nostra nascita alla nostra morte, in ogni momento pronto ad aiutarci e sostenerci, sempre. Ricordiamo tutti la preghiera che ci veniva insegnata da bambini: “Angelo di Dio che sei mio custode, illumina, custodisci, reggi…”. Questo è il compito di ogni Angelo Custode.»

Quando li vede ci può spiegare cosa vede?

«Risponde che sono esseri luminosi, di una luce forte, intensa, brillante, tanto scintillante da non trovare paragone nella realtà comune. Sono state fatte delle piccole raccolte dei suoi disegni degli Angeli, in libretti chiamati Messaggeri (dal greco Angelos che significa appunto messaggero). Sono rappresentazioni grafiche bellissime, originali, particolari. Immagini splendide fatte da una persona che ha una capacità figurativa paragonabile a quella di una bambina di dieci anni.»

Di cosa si tratta?

«Lei stessa se ne stupisce affermando che una “mano” che si sovrappone alla sua la guida nel tracciarle. Sono tutti angeli, diversi tra loro, ma ognuno ha la sua personale missione da compiere. Osservo che evocano in chi osserva le figure, complesse geometrie intersecate tra loro. Rita non commenta, ma fa notare che tutti gli Angeli, ognuno nella loro diversa missione da compiere, concorrono insieme alla costruzione dei disegni di Dio. Una folta schiera di Angeli porta luce e con questa aiuto sulla terra agli uomini in questa epoca così critica che stiamo attraversando.»

Le Sacre Scritture parlano degli Angeli, le migliaia di quadri sacri, in tutte le chiese del mondo, li rappresentano. Possiamo dire che sono esseri di luce, vivi, se pur immateriali, vicino a noi?

«Rita risponde che, certo, sono vicini a noi tutti, sempre come espressione e manifestazione concreta dell’Amore di Dio. Alcune persone li percepiscono, molte altre li hanno visti in diverse occasioni, magari nel corso della loro malattia, a casa, oppure in ospedale, ricordo una certa signora Daniela che mi ha raccontato che prima di essere sottoposta a un intervento per un tumore al seno, raccontò di aver visto entrare attraverso il muro della sala operatoria Rita con due schiere di Angeli. Naturalmente era poi andato tutto bene. Questo episodio è stato eclatante, ma sono tante le persone che vedono Rita in bilocazione da sola o accompagnata dagli Angeli. In genere, comunque, sono invisibili all’occhio umano. Nei quadri li vediamo sempre con grandi ali, la nostra immaginazione ce li fa pensare così, con atteggiamento protettivo verso di noi e siccome si spostano veloci, li muniamo di strumenti per volare. “Ma hanno le ali?” chiedono in tanti. Rita sorride e mi guarda teneramente come si fa con i bam- bini alle loro ingenue domande e dice che non sono forniti di ali, sono pura luce. Da anni, qualcuno molto vicino a Rita, riceve i messaggi riportati accanto ai disegni. Il linguaggio, i concetti sono difficili e densi. Si tratta del frutto di una mediazione tra Cielo e terra. Considerato che la persona in questione non ha fatto studi specifici nel settore filosofico e teologico, ma ha un’istruzione essenziale, ancor più queste pa- role appaiono come frasi attendibili basate solamente su una profonda spiritualità, non certo frutto di elaborazioni intellettuali. Ognuno le può leggere e meditare su di esse. Secondo il mio parere vanno riprese nel tempo perché a ogni rivisitazione offrono nuovi spunti di riflessione. È bello leggerli insieme come accade, a volte, nella sala d’aspetto in attesa dell’applicazione delle mani. È utile tenerli con sé ovunque non certo come talismano, ma come contatto vivo col Cielo. Sono Messaggeri e come tali portano le nostre preghiere, richieste e desideri a Dio. Aprendo anche solo uno spiraglio di luce possiamo aiutare molte persone a curare corpo e anima. Gli Angeli ci aiutano anche in questo.»

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