Quando a Rita viene chiesto perché si adoperi con tanta assiduità, impegno e sofferenza a curare i suoi malati molto spesso in condizioni di salute senza speranza per la medicina ufficiale, lei risponde che il il suo compito è quello di riportare a Dio il popolo che da Lui si è allontanato e che in questa sua missione lei è affiancata dagli angeli ed in particolare da un suo angelo protettore. Un angelo custode che la segue, la consiglia e l’avverte dei pericoli materiali e spirituali cui può andare incontro nell’incontrare tante persone che arrivano dalle più diverse estrazioni di credenze religiose o spirituali ma che tutti Rita accetta e cura con tanto amore e dedizione.

A questo angelo Rita riconduce la sua precognizione nell’avvertire le intenzioni ed i mali fisici e spirituali di chi le si presenta anche per la prima volta.
Quindi una Rita sul cammino verso il Padre Celeste seguita dal popolo dei suoi malati, nel fisico o nello spirito, ma un popolo che continua a crescere e che è sempre unito sulla via spirituale del Padre ritrovato anche se geograficamente dispersi sulla terra.

Gli angeli costituiscono sicuramente un argomento che trascende l’umana conoscenza, un argomento spiritualmente delicato, ma un argomento che pervade le Sacre Scritture ed un argomento fondamentale nell’attività di Rita. C’è un parallelo tra Rita e Mosè se ricordiamo che nella Bibbia, nel libro dell’Esodo, cap 23 par 20,21,22, il Signore dice a Mosè :
“Ecco io mando un Angelo davanti a te per custodirti nel cammino e per farti entrare nel luogo che ho preparato. Abbi rispetto della sua presenza, ascolta la sua voce e non ribellarti a lui; egli infatti non perdonerebbe la vostra trasgressione, perché il mio Nome è in lui. Se tu ascolti la sua voce e fai quanto ti dirò, io sarò il nemico dei tuoi nemici e l’avversario dei tuoi avversari.”

Ma il parallelismo con Mosè si arricchisce se ricordiamo che Rita non è donna di cultura elevata, ha solo la licenza di quinta elementare, licenza che a suo dire è riuscita a conseguire anche perché portava i fiori alla maestra. Rita dice di non sapersi esprimere, di sbagliare la coniugazione dei verbi, e, consapevole di questo suo limite, spesso chiede ad altri che la conoscono da tempo di spiegare meglio i concetti che lei vuol trasmettere e che invece di per se stesso sono chiari e nitidi perché pieni di verità. Anche Mosè non sapeva esprimersi bene e vedeva in questa sua mancanza una grande difficoltà nel convincere il popolo a seguirlo sul cammino della fuga dall’Egitto come Dio gli aveva indicato ed è bene rileggere quel passo della Bibbia, sempre nell’Esodo Cap4, 10-17  Mosè disse al Signore:
“Mio Signore, io non sono un buon parlatore; non lo sono mai stato prima e neppure da quando tu hai cominciato a parlare al tuo servo, ma sono impacciato di bocca e di lingua”. 11 Il Signore gli disse: “Chi ha dato una bocca all’uomo o chi lo rende muto o sordo, veggente o cieco? Non sono forse io, il Signore? 12 Ora và! Io sarò con la tua bocca e ti insegnerò quello che dovrai dire”. 13 Mosè disse: “Perdonami, Signore mio, manda chi vuoi mandare! ”. 14 Allora la collera del Signore si accese contro Mosè e gli disse: “Non vi è forse il tuo fratello Aronne, il levita? Io so che lui sa parlar bene. Anzi sta venendoti incontro. Ti vedrà e gioirà in cuor suo. 15 Tu gli parlerai e metterai sulla sua bocca le parole da dire e io sarò con te e con lui mentre parlate e vi suggerirò quello che dovrete fare. 16 Parlerà lui al popolo per te: allora egli sarà per te come bocca e tu farai per lui le veci di Dio. 17 Terrai in mano questo bastone, con il quale tu compirai i prodigi”.

Aronne sono tutti coloro che vicini a Rita tolgono con sincerità e onestà le spine della sua imperfetta comunicazione, spine tolte attorno a quel fiore cui Dio ha dato il carisma della guarigione fisica e spirituale attraverso le sue mani.
A Mosè Dio dette il bastone, simbolo fisicamente visibile, con cui compiere prodigi tra cui aprire il Mar Rosso e condurre il suo popolo fuori dall’Egitto, a Rita Dio ha dato il potere, fisicamente osservabile, di sollevare a mano aperta gli oggetti e tramite quelle mani il flusso ordinatore della guarigione per ricondurre il popolo sofferente e smarrito sulla strada del cielo.

La presenza degli Angeli nelle Sacre Scritture è molto diffusa e sempre si dice che essi proteggono, guidano sostengono l’uomo nella sua esistenza terrena. Disobbedire all’Angelo che Dio ci ha dato come guida è disobbedire a Dio dato che “Il mio Nome è in lui”, dice il Signore, ed il Nome è l’essenza della volontà di Dio.
Riportiamo dal libro di Francesco Grianti (Il Soffio del Dio Nascosto – Rita Cutolo : una scheggia dal cielo, Edizioni Ananke): “Rita dice, con grande semplicità, che oltre ai tre angeli che sono sempre con lei, ne vede molti altri e sono bellissimi perché sono solo luce, colore e canto espresso anche dai fiori. Si dispiace che anche noi non possiamo vederli ma le è stata concessa la facoltà di disegnarli per cui ogni tanto si ritira a disegnare, lei che ha la sola quinta elementare, e fa disegni molto belli ed irreali. Carmela Iaccarino poi, su indicazione di Rita, li riempie di colore anche se i colori che Rita dice di vedere sono assolutamente diversi da quelli di questo mondo ed indescrivibili tanto è la loro lucentezza.”

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