Tumore all’utero con infiltrazioni nel sigma

Nell’autunno del 99, dopo alcuni mesi di dolori lancinanti al basso addome, un controllo radiologico mi ha dato la brutta sentenza : Tumore all’utero nella parte più interna con infiltrazioni nel sigma. Mi rivolsi ad un ginecologo di un ospedale cittadino, il quale fece un intervento di laparotomia e richiuse senza tentare l’estrazione della massa malata, perché questa aveva infettato tutta la zona e quindi si rendeva impossibile l’operazione. Una nuova speranza nacque quando ci fu indicato un medico romano che, dopo la rituale visita, mi sottopose a due cicli di ipertermia e ci assicurò che l’intervento non solo era possibile ma che l’esito positivo era certo.

Purtroppo, dopo un altro intervento in laparotomia, l’esito fu come il precedente. In yyyyy, sempre su consiglio del medico romano, feci un ciclo di radioterapia che dette ottimi risultati immediati, tanto da far pensare ad una guarigione totale. Ma dopo circa un anno ci fu una ricaduta, con gravi conseguenze, la massa tumorale era cresciuta a dismisura (11 cm) e si era creata una pericolosa fistola che interessava il sigma e la vescica per cui fu necessario fare una deviazione sia per le feci che per le urine.

Mi ritrovai così a dover portare le sacchette di contenenza, due per i reni ed una per l’intestino e a dover fare un ciclo di chemioterapia ed un altro di radioterapia. Si può immaginare in che stato d’animo mi venni a trovare anche in considerazione che le terapie prescritte diedero risultati modesti. Le prospettive erano molto brutte, confermate anche dai medici dell’xxxxx di yyyyyy diretto dal prof. zzzzzz. Fu in quel periodo, in cui in casa vi era il dolore e la disperazione più profonda, che mio marito, leggendo un giornale venne a sapere della signora Rita Cutolo.

Cominciammo così, circa un anno fa, a frequentare le sue sedute e subito avemmo noi tutti di famiglia, la sensazione palpabile di qualcosa di speciale e oserei dire di prodigioso. Cominciai a sentirmi molto meglio, i dolori quasi del tutto spariti, il morale e la fiducia tornarono ad alloggiare nel mio cuore e ripresi a pregare con assiduità e convinzione, aspettando tutta la settimana con ansia l’incontro con Rita, i suoi figli, Luca e Toni, ed anche con Lisa e Carmen. Nel frattempo gli esami clinici evidenziavano notevoli miglioramenti. La massa tumorale è diminuita del 70%, le sacchette agganciate ai reni sono state tolte, gli ureteri hanno ripreso quasi interamente la loro funzionalità e spero tra poco il ritorno alla completa normalità.

I medici dell’ospedale di xxxx sono stupiti dei grandi miglioramenti, al punto che mi hanno consigliato, alla luce di questi risultati, una nuova visita di controllo a yyyyyy. Ringrazio Dio con tutta me stessa che mi ha dato l’opportunità di conoscere Rita e che tramite lei mi ha dato tanto aiuto contro il male e tanta fede. So che la battaglia contro la mia malattia sarà lunga, ma ho tanta fiducia che il Padre Celeste, tramite Rita, possa seguitare ad aiutarmi e rendermi sereno, accanto ai miei cari, il resto della vita.