Santità,
oggi sto vivendo la straordinaria esperienza dell’incontro con Lei ed è proprio in tale occasione che Le affido questa lettera nella quale voglio aprirLe il mio cuore di madre. Il Signore mi ha donato due fi gli: Gianluca e Antonio che ho cresciuto con amore di madre, con la Fede e la preghiera sempre rivolte a Dio.
Con il trascorrere del tempo ho capito che non solo io, ma anche i miei fi gli avevano ricevuto dal Signore il compito di aiutare le persone malate tramite il tocco delle nostre mani ricolme di un benefico calore.
Con tanta umiltà e dedizione abbiamo portato avanti l’ “opera” senza mai approfittare, senza mai speculare sul dono che il Padre Celeste ci aveva elargito a “piene mani”. Nel dicembre 2011, mentre stavamo venendo a Roma per portare il nostro aiuto a tate persone Gianluca ha visto compiersi il ciclo della sua vita terrena in un terribile incidente. Mi è ancora molto difficile trovare le parole per descrivere ciò che è accaduto! La mia Fede in Dio non ha vacillato, anche se non riesco a comprendere la ragione di questo tragico evento. In tutto questo c’è un mistero. La verità appartiene a Dio e solo Lui sa. Come una spiga di grano contiene nei suoi chicchi la possibilità di dare origine a nuove spighe, così Gianluca, creatura capace di dare amore a
tutti, ha fatto maturare nel suo cuore quei doni, quei talenti che Dio gli aveva dato dalla nascita, che gli hanno spalancato le porte del Cielo e lo hanno fatto nascere a “nuova vita” nella dimensione della Luce Divina. Amore, perdono, tolleranza, misericordia e fede nel Padre Celeste hanno caratterizzato la sua vita terrena. Speranza e fede nascevano nel cuore di chi si avvicinava a lui per chiedergli aiuto. Dedicava cura ed attenzione ad ogni persona ed accoglieva ognuno con gentilezza d’animo ed un velato sorriso. Non era diverso il suo comportamento verso di me, sua madre, verso la moglie, i due fi gli ed il fratello. Gianluca ha sempre manifestato amore e rispetto per la Chiesa e l’incontro che si è tenuto nel giugno del 1996 con Sua Santità Giovanni Paolo II è stato per lui il coronamento della sua forte fede. Il percorso terreno di Gianluca si è concluso, ma ne è iniziato uno nuovo. Noi sappiamo che Gianluca segue i nostri passi dal Cielo, ed in
tanti modi si manifesta a coloro che lo hanno amato nella terra ed anche a chi non lo ha conosciuto. Continua a “curare” ed a guidare coloro che sono in difficoltà. Noi possiamo solo prendere atto di ciò che accade e conserviamo con cura ogni testimonianza. Santità, che cosa possiamo dire quando il Cielo volge il suo sguardo misericordioso verso la terra mandando una sua creatura per il bene della terra stessa? Il Cielo ha mandato sulla terra Lei, Santità, per riportare amore per questo tempo perso, perché il buon cristiano ricordi che il povero dovrà un giorno essere aiutato da chi ha di più e perché la vita torni ad essere in armonia con il suo creatore. Sarebbe bello, Santità, poterLe raccontare di persona fatti ed episodi della vita di mio figlio, ma so che la Sua Santa Missione La impegna per tanto tempo, perciò allego a questa lettera un libricino che abbiamo scritto su mio fi glio dopo che ci ha lasciato ed una chiavetta, visionando la quale, Lei potrà rendersi conto della missione che sto portando avanti insieme a poche persone di grande Fede. Santità, io e la mia famiglia La ringraziamo di vero cuore per l’attenzione accordataci e preghiamo il Padre Celeste e lo Spirito Santo che possano guidare la sua missione terrena per tanti e tanti anni per il bene della Chiesa e di tutti i cristiani.

 

Rita Cutolo

Rita viene ricevuta per la seconda volta da Papa Francesco

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